OLISTICISMO
SALUTE
La salute nelle prime fasi di vita, infanzia e adolescenza, è riconosciuta come esigenza sociale fondamentale, particolarmente enfatizzata in tutti i documenti d’indirizzo e di pianificazione nazionali e sopranazionali. All’interno di questo orientamento di carattere generale un’attenzione particolare merita la salute mentale in età evolutiva, per la valenza preventiva che gli interventi assumono in questa età della vita rispetto alla comparsa di disturbi invalidanti nelle età successive, per la complessità dei modelli d’intervento, per le notevoli interrelazioni che costantemente si instaurano tra dimensione più strettamente sanitaria e dimensione sociale e relazionale.
Come evidenziato dalle Linee di indirizzo nazionali per la salute mentale recepite dalla Regione Siciliana con Decreto 24 settembre 2009, il profilo epidemiologico che sostiene la domanda di salute in quest’ambito è profondamente cambiato negli ultimi anni, anche sotto la spinta delle profonde trasformazioni che hanno interessato i nostri contesti sociali. Se il miglioramento delle condizioni complessive che attengono alla gravidanza, al parto e alle cure perinatali ha ridotto la componente di grave disabilità neuromotoria e cognitiva, si presentano in incremento i bisogni correlati al disagio e alla sofferenza mentale.
La tutela della salute mentale in età evolutiva mette al centro il bambino e l’adolescente nel suo contesto ambientale (familiare, socio-culturale, educativo) e rappresenta pertanto una priorità che deve essere oggetto di investimento mirato.
Una delle direttrici degli interventi per la salute nell’età evolutiva riguarda, pertanto, l’impegno per il miglioramento degli ambienti di crescita, con un’attenzione specifica al sostegno della “cogenitorialità”.
Condividere la genitorialità, essere genitori oggi, nella post-modernità, implica confrontarsi con un mondo pluricentrico, che non dà né direzioni né certezze ma offre illimitate possibilità, a volte senza sostegno. Si vive un generalizzato senso di smarrimento, le relazioni e i legami affettivi sono instabili, l’ appartenenza non è più certa, né contenitiva.
La nuova condizione delle relazioni in una società orizzontale e non più verticistica, ha tracciato una nuova grammatica della relazione e nuovi compiti evolutivi: le coppie e le famiglie necessitano di riscrivere una nuova declinazione della simmetria, dell’identità di genere e della dimensione coniugale e genitoriale.
Che cosa si intende per età evolutiva
Con l’espressione età evolutiva (si utilizza anche “età dello sviluppo”) si intende il periodo di maggiorecambiamentodell’individuo, dove si registrano i principali cambiamenti, sia dal punto di vista fisico, che psicologico. L’età evolutiva non si limita all’infanzia e all’adolescenza, ma si considera tale tutta la vita dell’individuo, sino all’età senile, che viene considerata la fine dell’età evolutiva.
L’essere umano infatti continua ad evolvere anche in età adulta, anche se più lentamente, e questa è la ragione per la quale si considera come convenzione il periodo 0-18 anni come fulcro dell’età evolutiva. La classificazione rigida è inoltre da evitarsi dal momento che la lunghezza delle fasi della vita di un individuo può cambiare anche di molto a seconda delle condizioni soggettive della persona.
Chi sono i soggetti in età evolutiva?
Nonostante siano da evitare schematizzazioni troppo rigide, e vi siano diverse categorizzazioni possibili, possiamo sintetizzare in questo modo:
Pubertà e Adolescenza: l’individuo dalla comparsa dei caratteri sessuali fino ai 18-20 anni, a seconda della persona.
Neonato: l’individuo fino ai 28 giorni di vita
Lattante: l’individuo dalle quattro settimane all’anno dalla nascita
Prima infanzia: l’individuo da un anno ai 24 mesi
Seconda infanzia: l’individuo dai 2 ai 6 anni
Terza infanzia: l’individuo dai 6 anni fino all’inizio della pubertà, che varia da persona a persona, e in relazione al sesso. Solitamente fra i 10 e i 13 anni.
Pubertà e Adolescenza: l’individuo dalla comparsa dei caratteri sessuali fino ai 18-20 anni, a seconda della persona.
Che cosa si intende per psicologia dell’età evolutiva?
Con l’espressione psicologia dell’età evolutiva si fa riferimento alla discipliina delle scienze psicologiche che tratta di tutti gli aspetti (fisici, psicologici, relazionali) della vita della persona dalla nascita, all’infanzia,a alla pubertà fino alla fine dell’adolescenza, che come convenzione arriva ai 18-20 anni di età.
– In ambito omeopatico non sono concepiti gli effetti collaterali, perché non vengono toccati direttamente i meccanismi biochimici dell’organismo con molecole chimiche. E’ questa interazione che può provocare un effetto collaterale o secondario. La medicina omeopatica manifesta il suo meccanismo d’azione nell’ambito delle forze deboli che interessano la sfera atomica e sub atomica. A questo livello, anche sbagliando il rimedio, le sollecitazioni sono facilmente compensate dall’organismo che riequilibra l’interferenza senza effetti collaterali.